I disturbi alimentari sono in crescita. A denunciarlo è la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Tra le cause, la più recente, è la pandemia che ha costretto, in particolare i giovani, a una vita domestica forzata. L’esordio di questi disturbi comincia a 12 anni ed a soffrirne sono principalmente le ragazzine.
Rimanere a digiuno tutto il giorno o abbuffarsi in maniera compulsiva, oppure monitorare costantemente il peso e ridurre la socialità sono tra i principali segnali di un problema che afferisce la sfera dei Dca (Disturbi del Comportamento Alimentare) come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating).
Le cause dei disturbi alimentari vanno rintracciate più in profondità e con un approccio multidisciplinare. “Purtroppo, spesso, – dichiara Maria Monaco, biologa e nutrizionista di Biolab – il disturbo viene sottovalutato, sia da chi ne soffre sia dai familiari; questo causa molto spesso un approccio tardivo alla problematica, rendendo la strada della guarigione ancora più dura. In una società sempre più distratta dalla tecnologia, dai social e spesso sempre meno sensibile alla sofferenza e sempre più concentrata sull’apparire, l’esortazione che faccio alle famiglie, nella giornata di oggi, è quella di non dimenticare di osservare i propri figli, ascoltare i loro bisogni, occuparsi delle loro emozioni, è fondamentale non sottovalutare i primi segnali del disturbo, dalla perdita di peso alle abbuffate, dalla perdita del ciclo mestruale al ritiro sociale, dalla preoccupazione eccessiva per la propria immagine ad un vero e proprio cambiamento della personalità. E’ davvero un problema di salute pubblica che ci riguarda tutti”.
A soffrire di Dca nel mondo si stima siano oltre 55 milioni di persone nel mondo, solo 3 mln in Italia (5% della popolazione: l’8-10% delle ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi soffrono di anoressia o bulimia). Come riportato in un articolo de Il Sole 24 Ore “i giovanissimi sono quelli più colpiti, il 90% di chi soffre di tali disturbi è di sesso femminile rispetto al 10% di maschi; il 59% dei casi ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni. Rispetto alle diagnosi più frequenti, l’anoressia nervosa è rappresentata nel 42,3% dei casi, la bulimia nervosa nel 18,2% e il disturbo di binge eating nel 14,6%”.
Come curare i Dca
L’approccio psicologico precede quello alimentare. Vanno indagate le cause emotive che stanno alla base di questi comportamenti. Oggi la ricerca, in particolare quella italiana, ha sperimentato nuovi approcci terapeutici basati sulla realtà virtuale (pubblicazione su International Journal of Environmental Research and Public Health) finalizzati a coinvolgere i soggetti in nuove e stimolanti sperimentazioni della realtà per misurarne il loro livello di adattamento.